INTERVISTA AL PROF. UGO MATTEI

Siamo in compagnia del Prof. Ugo Mattei, già Professore Emerito di Diritto internazionale e comparato all’ Università della California nonchè Ordinario  di Diritto civile all’ Università di Torino, in visita a Lecce per la presentazione del suo ultimo libro “Il diritto di essere contro” edito da Piemme, il quale ha accettato di rilasciare la seguente intervista.

-Buongiorno Prof. Mattei,  il Centro Internazionale Diritti Umani APS ha di recente adeguato il proprio Statuto alla riforma del Terzo Settore  introducendo, tra le proprie tutele, anche la “discriminazione sanitaria“. Lei ritiene che sia una esagerazione?

“No, mi sembra assolutamente una riforma dello Statuto molto puntuale perchè di questo stiamo parlando; si è assistito alla discriminaziona sanitaria sia sotto il profilo dell’ opinione politica che sotto il profilo dell’ opinione peronale, la persona che ha messo in discussione la gestione della crisi pandemica è stata denigrata, è stata sostanzialmente annichillita dal potere e similmente la condizione personale del non vaccinato è stata responsabilizzata ed è stata in qualche modo gravata di un peso e di colpe assolutamente immaginarie con una discriminazione evidente che va contro la lettera e lo spirito dell’ art. 3 della Costituzione, e quindi non è mai troppo tardi per ribadire quelli che sono i principi di civiltà giuridica che dovrebbero presiedere alla nostra società secondo la nostra Costituzione”.

-Eppure l’ UNAR, l’ Ufficio Anti Discriminazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non  prevede tra le tante discriminazioni oggetto di tutela la discriminazione santaria, anzi in tutto questo periodo è stata silente rispetto a questo tema.

“E’ il silenzio degli imbarazzati, nel senso che è evidente che a partire dal marzo 2020 con la cosiddetta emergenza pandemica si sono stravolti i principi fondamentali della Costituzione; in particolare il governo italiano, sia  il governo Conte prima che il governo Draghi poi, hanno svolto un ruolo da protagonisti assoluti di sovversione e lesione profonda e gravissima del tessuto costituzionale del paese. Hanno potuto farlo a fronte di un’ opinione pubblica spaurita ed un ceto di giuristi assolutamente assente o connivente. Tutto questo fa sì che qualsiasi organismo di tipo governativo, anche legato in modo non direttissimo rispetto a quella che è la maggioranza di potere politico, si schieri in questa costruzione di rimozione sociale di quello che è uno degli episodi di violazione costituzionale più gravi della storia della Repubblica”.

-Molte sentenze della Giustizia Amministrativa hanno ribadito il primato della tutela del diritto alla salute sulle tutele degli altri diritti  costituzionali. Lei che lettura dà di questo orientamento?

“Dipende dall’ interpretazione che ne viene data! C’ è una interpretazione main stream che sostiene sostanzialmente che il diritto alla salute è un “diritto tiranno” che consente la violazione di tutti i diritti fondamentali della persona in virtù della necessità di tutelare la salute appunto, “primum vivere” il principio che spiegherebbe come la salute sia un diritto tiranno. In realtà non è cosi; nel nostro ordinamento costituzionale tutti i diritti della Costituzione vanno contemperati tra loro e vanno interpretati secondo un principio di costituzionalità che è stato certamente non rispettato durante tutta la gestione pandemica. Altro è dire che la salute è diritto fondamentale della persona, l’ unico diritto fondamentale della persona stessa, che non si possono fare interventi sanitari contro la volonta della persona e che in nessun caso si posssono imporre degli obblighi sanitari che siano lesivi della dignità della persona. Allora questa seconda lettura del diritto alla salute, cioè una lettura come diritto soggettivo, personale, legato alla digniità profonda è stata viceversa obliterata. quindi la lettura è stata quanto meno schizofrenica, cioè da un lato si è considerato diritto tiranno quando si trattava di tutelare questo presunto interesse della collettività che gli altri si vaccinassero, dall’ altro è stato cancellato come diritto quando invece avrebbe dovuto mordere per difendere proprio il corpo della persona rispetto all’ invasione del potere”.

Grazie Prof. Mattei per aver risposto alle nostre domande, buon lavoro!

(Intervista rilasciata dal prof. Ugo Mattei in data 25.06.22 al Presidente di Cidu Aps)