ISRAELE, LA LEGGE DI KATZ
Il conflitto Israele Palestina, esempio ideale dell’ ingiustizia legalizzata e della sopraffazione istituzionalizzata, non ha ancora insegnato nulla al resto del mondo, che mentre tutto degrada pericolosamente, assiste da spettatore inerte all’ inesorabile regressione della storia.
Il Parlamento israeliano in data 06 febbraio ha approvato una legge che sana retroattivamente circa quattromila abitazioni costruite abusivamente sui terreni palestinesi in Cisgiordania, mediante la confisca dei territori dei loro legittimi propietari, in aperta violazione di ogni norma internazionale. GiĆ qualche anno addietro Yaakov Katz, uno dei falchi del partito di estrema destra israeliana, aveva avanzato predetta ipotesi, prontamente bocciata dal Primo Ministro Netanhyahu. Ma i tempi cambiano. L’ avvento di Donald Trump alla Casa Bianca (salutato con ingenuo favore da tanti musulmani), ha cambiato lo scenario, e proprio alla vigilia della visita di Stato di Netanhyahu negli Stati Uniti, il Parlamento israeliano ha approvato quella che possiamo definire la “legge di Katz”, legalizzando con una norma di diritto interno un crimine degno della Corte Penale Internazionale. Con la benedizione di Trump, che in occasione della visita di stato del Premier israeliano del 15 febbraio non ha escluso la soluzione ad uno Stato per lo storico conflitto, indirizzando la politica israeliana verso una graduale annessione dei territori occupati. Ma ora basta con lo spettacolo: che il mondo abbandoni il ruolo di spettatore mediocre e vesta i panni dell’ attore, ed agisca, anzi, reagisca!